Gourmandia, viaggio alla scoperta del gusto lungo tutta l’Italia.
Passare la giornata a Gourmandia, è come una favola che si dipana tra le strade dei sapori e dell’olfatto. Nel grande open space Opendream di Treviso non si sa davvero da dove cominciare per sperimentare pietanze nuove e prodotti della tradizione del territorio italiano. Arriviamo la mattina, desiderose di una colazione speciale, e il desiderio si realizza nello stand del Molino Quaglia, dove il Maestro pasticcere Massimo Alverà di Cortina sta lavorando ai Dolcetti della Rinascita, in perfetto tema pasquale. Ancora caldo tra le mani, questo piccolo dolce morbido porta nella bocca il sapore delle nocciole e del gianduia.
Pronte quindi per affrontare il nostro viaggio di scoperta, ci inoltriamo tra gli stand del salone, dove ci imbattiamo in diverse realtà. Tra le più curiose, Cascina Oschiena, antico luogo dove una giovane coppia si è trasferita dalla città per portare avanti una delle più antiche tradizioni del territorio vercellese, la produzione di riso. Immersa nelle risaie, la cascina è anche un luogo di memoria e storia da visitare, un luogo sospeso che si perde all’infinito tra acqua, natura e riflessi di luce. I proprietari stanno puntando a ricreare un’oasi naturale, ripristinando l’antico paesaggio risicolo. La produzione mira a coltivare un riso di qualità, di diverse tipologie, adatto a tutte le ricette. Un riso realizzato con le tecniche di un tempo per lasciarne intatte tutte le proprietà nutritive e il sapore.
Dopo il risotto, vogliamo provare anche la pasta, e ci spostiamo ad Alba dove scopriamo un’azienda familiare dove la tradizione si unisce alla creatività: La Pasta d’Alba, appunto, prodotta con farine biologiche certificate che si declina in una grandissima varietà di formato, gusti e composizione, per soddisfare i palati più esigenti ed originali, senza dimenticare il sapore tradizionale di questa terra, il tartufo.
Non ancora del tutto sazie ci avviciniamo ad un’azienda agricola familiare della zona, di Villorba, Nonno Andrea, un’azienda ‘biodiversa’. Gusto, simpatia e attenzione per la terra si fondono per riempire la dispensa, e noi sperimentiamo salse, ortaggi sottolio, creme, conserve di tutti i tipi dal gusto sorprendente, che mantengono intatte le loro proprietà grazie alla particolare cura e lavorazione (cottura a basse temperature) che la famiglia impiega nella realizzazione dei prodotti.
Per chi ama i racconti a tavola e i prodotti che sanno di esperienze vissute e d’amore, tappa obbligata di questo viaggio culinario è la Casearia Carpenedo, che dal 1976 realizza formaggi il cui sapore è un mix di profumi, ricordi e luoghi, creati dalle emozioni e dal vissuto del fondatore. Assaporiamo il formaggio al fieno, che ci riporta al profumo di un viaggio in montagna, oppure quello ai frutti di bosco realizzato per la moglie in occasione dell’anniversario di matrimonio, cremoso e avvolgente, con toni dolci e fruttati. Passando dal dolce al salato, la nostra giornata dalla colazione al pranzo ha soddisfatto proprio tutti i palati.
Finiamo quindi con un digestivo, offerto dalla distilleria Andrea da Ponte, distillatori dal 1892, in provincia di Treviso, che aggiunge un po’ di -meritata- ebbrezza alcolica.
Una giornata di piacere per i sensi e per lo spirito che ha permesso di scoprire nuove realtà di luoghi, di sapori, di storie. Insomma, de il Gusto di un Tempo.
a cura di
Monica Garavello
Nata a Este (Pd), vive a Venezia. E’ laureata in discipline dell’arte ed ha una specializzazione in teatro. Successivamente segue il master in management dei beni e delle attività culturali a Parigi. Cercando di seguire tanti interessi, si divide tra il lavoro di attrice e quello di pubblicista/presentatrice, collaborando con alcuni magazine online e con Il Gusto di un Tempo.
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